I tessuti di sostegno del dente, cioè le gengive, il legamento parodontale e l’osso alveolare sottostante, possono essere colpiti da malattie di gravità anche importante, dette parodontiti, che ne determinano il progressivo indebolimento con perdita precoce dei denti stessi. Benché siano in parte determinate anche da fattori ereditari le cure odontoiatriche possono riuscire a rallentare moltissimo la progressione di tali malattie e a mantenere una buona funzionalità e una buona estetica della bocca.
La Parodontologia è quindi quella branca dell’Odontoiatria che si occupa di prevenire, riconoscere e curare tutti quei disturbi che vanno dalla semplice gengivite alle forme più severe, e da sempre costituisce uno dei “fiori all’occhiello” del nostro Studio: sono moltissimi i pazienti che, negli anni, si sono rivolti a noi con situazioni patologiche spesso misconosciute o sottovalutate, o convinti di non poter fare niente per conservare i propri denti.
Infatti queste patologie sono purtroppo pressoché asintomatiche negli stadi iniziali: il sanguinamento delle gengive durante lo spazzolamento, la presenza di alitosi, la sensibilità dei denti agli sbalzi termici, sono spesso segni di sofferenza parodontale che il paziente tende a sottovalutare, rivolgendosi all’Odontoiatra solo quando la situazione inizia ad aggravarsi con mobilità di alcuni denti, gonfiore gengivale o veri e propri ascessi.
Bisogna ammettere purtroppo che alcuni pazienti riferiscono di essersi recati regolarmente dal dentista per la pulizia dei denti, ma di aver ricevuto trattamenti frettolosi (talvolta addirittura neanche da personale laureato ma dalla “signorina”) e di non essere mai stati informati dell’esistenza di questi problemi nella loro bocca. Sono necessarie accuratezza, attenzione e competenza per garantire al paziente prestazioni professionali adeguate: l’aggiornamento costante e l’applicazione di precisi protocolli chirurgici e di mantenimento ha consentito al nostro Studio di diventare un punto di riferimento di zona per la cura di queste patologie, che recenti studi hanno inoltre messo in relazione con malattie sistemiche di rilevo quali i disturbi cardiovascolari e l’osteoporosi, oltre al maggior rischio di nascite premature nelle donne in gravidanza.
I nostri protocolli di base prevedono innanzitutto la corretta diagnosi, con la misurazione clinica e radiologica della quantità di perdita ossea e quindi della gravità della malattia, il rilevamento dei fattori di rischio genetici e ambientali (es. fumo e abitudini igieniche), e l’esame batteriologico dei liquidi gengivali; ciò permette di impostare un corretto piano di cura e di formulare una prognosi riguardo alle possibilità di mantenimento sia dei denti che delle eventuali riabilitazioni protesiche, in particolare gli impianti dentali, che possono venire coinvolti dalle stesse malattie che hanno portato alla perdita dei denti.
La cura delle forme meno aggressive consiste nella cosiddetta terapia iniziale non chirurgica, abbinata alle istruzioni igieniche domiciliari personalizzate e al mantenimento periodico; per le forme più gravi si ricorre alla microchirurgia parodontale per consentire l’eliminazione dell’infezione e la ricostruzione dei tessuti ossei e gengivali perduti mediante tecniche rigenerative.
Della parodontologia fanno parte anche quelle tecniche definite Chirurgia mucogengivale, una sorta di “chirurgia plastica” delle gengive a cui restituisce funzionalità ed estetica soprattutto nei casi di recessioni, ovvero quei fastidiosi e antiestetici allungamenti dei denti per scopertura delle radici.
Ricoprendo la superficie radicolare esposta si elimina il rischio di carie e la sensibilità, e si ricostruisce il naturale profilo tra gengiva e dente favorendo le manovre di igiene orale e ripristinando l’armonia del sorriso.