La Gnatologia è quella branca dell’Odontoiatria che si occupa di studiare il funzionamento delle ossa, dei muscoli e delle articolazioni che compongono il Sistema Masticatorio, altrimenti detto Apparato Stomato-Gnatico.
Oggi sempre più pazienti si rivolgono al Dentista per dolori e disfunzioni legate alla masticazione, talora anche su consiglio del proprio medico curante; ma tuttora molti disturbi dovuti ad uno scorretto rapporto tra le arcate dentarie o a sovraccarichi sulle strutture masticatorie vengono misconosciuti e attribuiti il più delle volte a non meglio definiti “problemi cervicali”, senza ricevere le cure adeguate.
La Gnatologia infatti è una disciplina estremamente complessa che richiede conoscenze specialistiche e molta esperienza: capita spesso, purtroppo, di visitare pazienti che hanno ricevuto “bites” improvvisati, costruiti senza alcun criterio preciso e soprattutto senza uno studio consapevole del caso da operatori privi di formazione adeguata. Ancora più gravi sono talora i danni conseguenti a terapie ortodontiche proposte senza una precisa analisi dell’occlusione per curare cefalee o rumori articolari, che in alcuni casi peggiorano in modo irreversibile la sintomatologia.
Il trattamento dei pazienti disfunzionali, ovvero portatori di disturbi della funzione masticatoria e delle strutture che la determinano, presso il nostro Studio è affidata alla trentennale esperienza della Dr.ssa Giunti, che si occupa delle problematiche gnatologiche grazie anche alle competenze acquisite presso l’Università di Zurigo, agli studi di kinesiologia e alla formazione in osteopatia.
Il trattamento prevede talvolta anche la collaborazione di più specialisti (fisioterapista, osteopata, ortodontista) per consentire al paziente di recuperare il proprio equilibrio muscolo scheletrico e quindi posturale stabilizzando i risultati raggiunti.
Uno dei problemi più frequenti e spesso non percepiti dal paziente sono inoltre le cosiddette parafunzioni, ovvero tutte quelle abitudini scorrette quali il bruxismo (cioè il digrignamento o il serramento dei denti, notturni e/o diurni), o il mordicchiamento di unghie o oggetti, che determinano effetti anche gravi sulle strutture dentali, muscolari e articolari: in questi casi è spesso sufficiente, se il problema viene intercettato precocemente, sensibilizzare il paziente e fornirgli dei piccoli dispositivi removibili e pressoché invisibili che lo aiutino a perdere le abitudini dannose, oppure a proteggere i suoi denti e a favorire un miglior riposo qualora la parafunzione sia soprattutto notturna.
Viceversa, se la disfunzione è grave o ormai stabilizzata, è necessario ricorrere ad apparecchi terapeutici removibili (il cosiddetto Bite, di cui esistono diverse tipologie in relazione alla patologia da trattare) che consentano di rilassare la muscolatura, alleggerire il carico sulle articolazioni doloranti e recuperare una corretta postura della mandibola. I sintomi che più frequentemente si associano alle parafunzioni sono prevalentemente a carico della testa e del collo, e possono manifestarsi con dolori in zona auricolare, cervicale o alle spalle, ronzii alle orecchie, talora vertigini.